Fili di trazione

Care amiche e amici, buongiorno.
Certo, è un bizzarro periodo questo: chi l’avrebbe mai immaginato? Chiusi in casa, usciamo un po’ per volta, stiamo cominciando a uscire, non stiamo cominciando a uscire e ogni Regione è diventata una Repubblica assestante ma di certo ci muove quello che Cicerone, molto prima di me e molto meglio di me, descriveva come “istinto vitale”, cioè quello che ci spinge a lavarci ogni mattina, a preparaci, a pettinarci, a vestirci; l’istinto vitale che ci spinge a conservare quella bellezza che innanzitutto è in noi e che noi, con il nostro ruolo di chirurghi plastici e medici estetici, tendiamo a riportare al di fuori; il nostro motto è, infatti, “riportare fuori la bellezza che è in te”, cioè riscoprire quelle piccole cose che ci fanno stare meglio.
Lo scopo di questa mia newsletter è proprio quello di riscoprire piccoli particolari, le piccole cose che forse abbiamo trascurato in questo lungo periodo di domiciliazione forzata, quasi di carcere, vorrei dire, e che ora, pian pianino, ricominciamo a praticare.
Per esempio oggi (perché non siamo stati con le mani in mano) mi piacerebbe spendere due parole su quelli che sono i fili di trazione, ovvero dei fili in un materiale simil sintetico, totalmente riassorbili, che si inseriscono solo con la puntura di un ago (lasciamo perdere quei fili per i quali bisognava incidere ampi lembi di pelle, dove ci illudevamo di tornare al lifting; fortunatamente io li ho sempre criticati, non li ho mai seguiti con entusiasmo); parliamo di quei fili piccoli, sottili, con delle alucce, con delle piccole spine, che una volta trazionati servono a tenere su le guance, il viso, ovvero qualcosa che ci aiuti a ripristinare i nostri lineamenti senza stravolgerci.
Io sono famoso perché ho coniato una frase, che è quella delle dosi pediatriche; cosa faremmo noi ai nostri bambini? Sicuramente niente, i bambini sono tutti belli per definizione, però la dose pediatrica è quella dose di materiale che ci consente di stare meglio senza alterare i nostri lineamenti; ecco perché vi parlo di dosi pediatriche anche per i fili: 4 fili, 2 per parte, sono già sufficienti a vedere qualcosa; 8 sono meglio di 4 ma non arriveremo comunque mai ai 300-400 fili propugnati dai coreani, che poi li hanno inventati.
Non ci sono effetti collaterali, rarissimamente è possibile vederne uno e hanno un effetto molto benefico.
Inoltre i fili (e ce ne sono di tanti tipi, forse il difficile è proprio orientarsi tra i vari tipi) possono essere bellamente combinati con i peeling, con il laser, con i filler: cosa c’è di meglio che dare volume e poi tirare verso l’alto e indietro il volume stesso? Un po’ come eravamo una volta; guardate anche in me la differenza che fa dare un po’ di volume allo zigomo e tirare indietro la guancia: è tutta un’altra cosa, dovrò decidermi anch’io a fare qualcosa del genere.
Sono fili che si mettono in assoluta sicurezza: con la puntura di un ago, senza particolare fastidio, non lasciano tracce, non c’è nessun dolore e il peggio che può capitare è un piccolo ematoma lì dove li abbiamo inseriti, ma gli ematomi vanno via.
Quindi, “riscoprire la bellezza che è in te”: riscoprire la possibilità, nuovamente, di ritornare a vivere in una maniera serena, guardandoci nel viso senza mascherine, senza orpelli di nessun tipo e riscoprire quella che è la nostra bellezza che abbiamo solo momentaneamente messo da parte.
A presto!