A ognuna la sua “remise en forme”

remise-en-forme-dopo-le-vacanze-750635_w1020h450c1cx509cy244Il primo obiettivo post-vacanziero? Rimodellare la silhouette, smaltendo gli accumuli adiposi che si concentrano soprattutto nelle zone a rischio, come addome, fianchi, cosce e glutei. Niente paura: medicina estetica e chirurgia offrono diverse soluzioni al problema, a seconda delle necessità.

Il primo step
A cominciare dalla metodica più conosciuta, la mesoterapia, efficace contro e cuscinetti e cellulite (edematosa, fibrosa e sclerotica).
È una metodica rapida e quasi indolore, che prevede una serie di microiniezioni superficiali di un cocktail di sostanze ad hoc (omeopatiche o allopatiche) preparate al momento, a seconda del tipo di inestetismo. Tre le finalità: sciogliere il grasso, drenare i liquidi in eccesso, rinforzare e proteggere le pareti di capillari e vasi sanguigni. Può essere eseguita usando un multiniettore o una piastra con più aghi minuscoli o, ancora, un solo ago molto sottile. Non esistono limiti d’età né controindicazioni particolari al trattamento. C’è anche una variante più soft: la microterapia. Si avvale di microiniezioni con una soluzione naturale ipertonica, cioè molto ricca di sali, che richiama i liquidi stagnanti (tipici delle zone colpite da cellulite) dal tessuto adiposo verso il derma, dove la rete molto fitta di vasi capillari e linfatici li assorbe, consentendone un più rapido smaltimento.

Trattamento soft
In alternativa, si può puntare sulla fosfatidilcolina. Scoperta nel 1850 da Maurice Gobley, questa sostanza – presente, tra l’altro in alcuni alimenti,
come fegato, lecitina di soia e tuorlo d’uovo – è costituita da un gruppo fosfato, da due acidi grassi e dalla colina ed è in grado di sciogliere il grasso con il quale viene a contatto. Da tempo largamente usata in medicina, per via endovenosa, perchè abbassa il tasso di colesterolo e trigliceridi, da qualche anno il suo utilizzo si è esteso anche alla medicina estetica. Iniettata con sottilissimi aghi direttamente nelle aree di accumulo adiposo, stimola il progressivo svuotamento degli adipociti, con il conseguente smaltimento del grasso per vie naturali. Il trattamento, che può provocare un leggero bruciore nella zona d’infiltrazione, si effettua in ambulatorio in anestesia locale. Subito dopo la paziente è in grado di riprendere qualsiasi attività, comprese quelle sportive. A seconda dei casi, possono essere necessarie 3 o 4 sedute. I primi risultati si evidenziano già dopo 3 giorni, completandosi dopo 1-2 settimane.

Largo alle cannule
Le soluzioni soft non hanno sortito gli effetti desiderati? Non resta che la liposcultura, che permette di rimodellare viso, collo e qualunque zona del corpo (seno, addome, fianchi, cosce, glutei, caviglie). Lo specialista aspira il tessuto adiposo in eccesso (mai più di 3 litri per volta) con una micro-cannula (in genere di 3-4 mm di diametro) unita a un aspiratore meccanico, aiutandosi talvolta con altre apparecchiature (ultrasuoni, vibrazioni, getti d’acqua…) per meglio sciogliere i grassi.
Più precisamente effettua con la cannula movimenti a raggiera, mantenendola sempre nello strato di grasso sopra i piani muscolari. La punta smussata della cannula frantuma le cellule adipose che vengono risucchiate dall’aspiratore. Per la buona riuscita dell’intervento, conta anche la posizione della paziente,che, grazie a un particolare lettino, dovrebbe essere a tratti sdraiata, a tratti inclinata o addirittura eretta.
Il risultato non si vede subito, ma a distanza di 6-8 mesi, una volta assestati i tessuti. In compenso è definitivo: le zone trattate con la liposuzione rimarranno modellate per sempre, a meno che il fisico non ingrassi a dismisura. Le cellule adipose, infatti, non si riproducono e, se asportate chirurgicamente, non si riformano più. Al termine dell’intervento – eseguito in day hospital, in anestesia locale ed eventualmente sedazione – la zona operata viene fasciata con un bendaggio elastico, da rimuovere dopo 7 giorni, mentre indolenzimento ed edemi possono permanere fino a un mese. Non restano cicatrici.

Una dieta corretta
Attenzione, però. La liposuzione non serve a perdere chili. Il grasso pesa pochissimo e anche quel poco viene “compensato” dal gonfiore post-operatorio. Così, non tonifica la pelle. Anzi: è sconsigliabile in età avanzata o anche giovanile, in caso di precoce rilassamento dei tessuti. Dunque, per ottenere un reale rimodellamento fisico è bene affiancare l’intervento a un’attività fisica moderata e a una dieta proteico-aminoacidica, l’unica che permette di ridurre rapidamente la massa grassa, preservando e rafforzando le fibre muscolari. Sbagliato mangiare troppo, ma anche troppo poco. Inutile, quindi, stressarsi pesando i cibi. Meglio prestare attenzione alla loro qualità, diminuendo, per esempio, sodio (presente in formaggi, crackers, insaccati, cibi industriali) e grassi saturi, a favore degli insaturi. Un apporto controllato di zuccheri e lipidi va poi abbinato – a seconda delle prescrizioni dello specialista – a una quantità adeguata di proteine (carne, pesce, uova), vitamine (frutta e verdura, fibre (cereali, prodotti integrali) e integratori proteico-aminoacidici. Solo così si dimagrisce nei punti desiderati, come addome, girovita e glutei, tonificando i muscoli.

Anche a casa
Anche i cosmetici ad hoc aiutano a preservare i risultati ottenuti grazie alle metodiche, appena descritte, di medicina estetica e chirurgia plastica. Puntando, per esempio, sugli appositi kit ad azione urto, da utilizzare, come terapia di mantenimento, per un tempo limitato, un paio di volte l’anno. In genere comprendono tutti i prodotti necessari per la beauty routine delle zone interessate: gommage (per preparare la pelle ad assorbire i principi attivi dei trattamenti successivi), fiale e creme a base di ingredienti mirati, come caffeina, escina, carnitina, ippocastano, sinefrina, fosfatidilcolina, estratto di ananas, centella asiatica, flavonoidi… Senza dimenticare un integratore per bocca sempre con funzioni lipolitiche.