Peeling Chimico

Peeling chimico

Cancellare le rughe più superficiali, restituire tono, freschezza e luminosità al viso. Ma anche eliminare macchie scure e cicatrici. È il “multi-obiettivo” dei peelings chimici.

Che cosa è il Peeling chimico

I peelings rappresentano una forma accelerata e controllata di esfoliazione indotta dall’uso di una o più sostanze chimiche caustiche applicate sulla pelle.

A seconda dell’agente utilizzato, della sua concentrazione e del tempo di applicazione, questi preparati provocano una parziale o totale distruzione programmata dell’epidermide.

L’effetto è la stimolazione del turnover cellulare, attraverso l’asportazione dello strato corneo e, contemporaneamente, l’induzione a livello dermico della sintesi di nuovo collagene.

Risultato: sostituzione del tessuto invecchiato con uno più sano e meno danneggiato, con un evidente ringiovanimento globale della pelle.

I peelings consentono il trattamento anche di rughe fini e superficiali, nonché della trama spenta, opaca e rugosa a livello di dorso, décolleté, mani e braccia. Possono essere effettuati in combinazione con altri trattamenti estetici, per esempio laser o fillers, per il ringiovanimento cutaneo.

  • Peelings: da superficiali a profondi

Esistono tre grandi categorie di peelings che agiscono in modo differente a seconda della profondità della penetrazione dell’agente esfoliante: il peeling superficiale, il peeling medio e quello profondo.

  • Peelings superficiali. Vengono definiti anche peeling socializzanti perché consentono l’immediata ripresa delle proprie attività lavorative e sociali. Il trattamento è ambulatoriale e si compone di cicli con più sedute distanziate (intervalli di 7-15 giorni l’una dall’altra), effettuabili anche due volte l’anno.
  • Peelings medi o profondi. Sono indicati per chi ha la pelle molto danneggiata dal photo e dal chrono-aging, ovvero che presenta rughe e solchi piuttosto profondi e discromie diffuse. Richiedono un periodo di degenza a casa durante il quale si completa l’esfoliazione cutanea, che risulta molto più marcata rispetto ad un peeling superficiale.

I risultati dipendono dal tipo di peeling effettuperlei.htmeling profondo, per esempio, ha un risultato definitivo ed è sufficiente un solo trattamento, mentre il peeling medio e quello superficiale sono meno invasivi, ma permettono risultati meno duraturi e per questo richiedono di essere ripetuti con regolarità.

Tutti i tipi di peeling richiedono attente e meticolose cure post trattamento, che consistono fondamentalmente nella non esposizione al sole fino a guarigione avvenuta (oppure a ciclo concluso), nell’uso di filtri solari, creme emollienti e prodotti a base di alfa-idrossiacidi per uso domiciliare.

Vai alla galleria foto casi prima e dopo

Tra classici e novità ecco qualche peeling chimico in dettaglio

  • ACIDO GLICOLICO (peeling superficiale)

Estratto dalla canna di zucchero, questo acido (in concentrazioni dal 50 al 70%) applicato sulla pelle in lozione, gel o tamponcini, provoca una leggera esfoliazione degli strati più superficiali della cute, stimolando così il rinnovamento delle cellule. È utile per migliorare la trama cutanea, per il fotoinvecchiamento e per gli esiti da acne. In media sono sufficienti 6-7 sedute, da effettuarsi a distanza di 15 giorni l’una dall’altra, per ottenere una pelle più luminosa e un colorito più omogeneo.

  • ACIDO SALICILICO (peeling superficiale)

L’acido salicilico appartiene alla famiglia dei beta idrossi acidi. Utilizzato in concentrazioni tra il 15-20% ha solo un effetto cheratolitico, ovvero rimuove le cellule morte: per questo è indicato, in particolare, per assottigliare lo strato corneo e per combattere gli esiti da acne. Il peeling all’acido salicilico dovrebbe essere ripetuto alla distanza di 15 giorni dall’ultima applicazione per cicli complessivi di 4-5 sedute.

L’acido salicilico, assieme ad acido lattico, resorcinolo e alcol, è presente anche nella soluzione di Jessner, un peeling dalla notevole azione schiarente e levigante e per questo particolarmente indicato per cancellare le macchie scure, come il cloasma gravidico.

ACIDO RETINOICO (peeling superficiale)

L’acido retinoico, o vitamina A acida, è una molecola capace di migliorare la densità della pelle, di ridurre rughe sottili e ipercromie e di incrementare collagene ed elastina.

È utilizzato come peeling biologico per la sua capacità di eliminare le cellule più vecchie della pelle e, conseguentemente, di stimolare la produzione di quelle nuove. E proprio per queste sue proprietà, è utile in caso di acne.

TRETINOINA AD ALTA CONCENTRAZIONE (peeling superficiale)

La tretinoina è una molecola assimilabile all’acido retinoico e alla vitamina A, ma si differenzia per la sua struttura e per le proprietà chimico-fisiche, che la rendono più maneggevole per il medico e meglio tollerata dal paziente, poiché produce minori effetti collaterali.

Infatti, nel trattamento con acido retinoico si utilizzano creme domiciliari a bassa concentrazione per un periodo mediamente lungo (3-4 mesi), durante il quale spesso compaiono dei segni di intolleranza (eritema, bruciore, edema, esfoliazione marcata, prurito), che inducono il paziente a sospendere il trattamento prima della comparsa dei reali benefici.

Invece, la tretinoina viene applicata come una sorta di maschera fluida (per la precisione, una maschera polivinilica ad alta concentrazione al 5-10%), che permette la massima penetrazione del principio attivo senza la comparsa di effetti collaterali. In media, occorrono 5-6 settimane di trattamento per ottenere un visibile miglioramento del photoaging.

ACIDO TCA (tricloroacetico; può essere un peeling superficiale, medio o profondo a seconda delle concentrazioni utilizzate)

Il TCA può essere utilizzato da solo, oppure combinato ad altri principi attivi esfolianti, e di norma è ben tollerato e non presenta particolari controindicazioni. Al 10-25 per cento può essere utilizzato per le rughe sottili e per le macchie; al 35-50 per cento per le cicatrici da acne e le rughe più profonde.

Soprattutto in quest’ultimo caso, dopo il trattamento può verificarsi una consistente desquamazione della pelle. La procedura di applicazione è simile a quella usata per l’acido glicolico. In genere sono necessari cicli di 4-6 sedute e un richiamo annuale.

MELACLEAR (peeling superficiale o medio)

È un prodotto schiarente in due formulazioni: quella “Base”, estremamente soft e adatta per i problemi più lievi di iperpigmentazione, è a base di acido fitico, acido L-Ascorbico e di uno specifico sistema modulatore dei ROS (sistema antiossidante). L’altra formulazione, più esfoliante, rispetto alla “Base” contiene in più TCA in diverse percentuali (5%, 10%, 15% e 20% a seconda dell’azione depigmentante che si vuol ottenere).

La versione base ha il vantaggio di coniugare le potenzialità del peeling alla capacità rigenerante della biostimolazione e, in più, non provoca reazioni di ipersensibilità, fotosensibilità o arrossamenti tipici dei peelings. La versione con TCA (per eseguire un peeling superficiale o medio) permette in ogni caso di controllare efficacemente gli eventuali arrossamenti e altre classiche reazioni da peeling.

Entrambi i prodotti sono adatti per cancellare le macchie cutanee (da sole, gravidiche, senili, attiniche, da agenti chimici). Occorrono in media da 3 a 6 sedute totali, in base al tipo ed estensione del problema.

SOLUZIONE DI JESSNER (peeling superficiale)

La sostanza esfoliante utilizzata è una miscela di alcol, acido salicilico, acido lattico e resorcinolo, dalla notevole azione schiarente e levigante. Per questo, la soluzione di Jessner è particolarmente indicata per cancellare le macchie scure, come il cloasma gravidico. Secondo il numero di applicazioni, provoca l’eliminazione dello strato corneo o di strati più profondi della pelle.

L’applicazione del principio attivo, steso uniformemente sul viso, provoca come reazione un leggero senso di bruciore. Per attenuarlo, durante il trattamento la pelle può essere rinfrescata con impacchi di ghiaccio. Questo peeling è sconsigliato a chi è allergico all’aspirina, per la presenza di acido salicilico ed è controindicato a chi soffre di herpes simplex. Sedute richieste: 6-8 circa, da ripetere al massimo due volte l’anno.

LIGHT EYES PEEL (peeling superficiale)

Specifico per il contorno occhi, è a base di retinolo, derivati della vitamina K e ciclodestrine. Applicato dal medico con un pennello, dopo 20 minuti viene asportato come una maschera peel off.

Il trattamento prosegue a casa, con l’applicazione “fai da te” di una crema con vitamina K e retinolo. Occorre una seduta la settimana, per quattro settimane, l’ultima almeno 20 giorni prima dell’esposizione al sole.