Un rilievo cutaneo formato da tre parti (“testa”, “corpo” e “coda”) e ricoperto da piccoli peli. Più mobile nella donna che nell’uomo, segue il percorso dell’arcata sopraccigliare e separa la palpebra superiore dalla fronte. Obiettivo: proteggere gli occhi dalle aggressioni ambientali esterne.
Sono le sopracciglia. Ma se questa è la loro funzione “primaria”, assai più importante, almeno nella società contemporanea, appare la valenza estetica. “Che cos’altro – più delle sopracciglia – permette un effetto lifting istantaneo che apre lo sguardo ed eleva lo spirito? Cambiandone la forma, cambiate il look del volto”, conferma Robyn Cosio, make up artist delle dive di Hollywood e guru delle sopracciglia, autrice della Bibbia dello sguardo “The Eyebrow” (edito da Regan Books). Resta vero che spesso il make up non basta per attenuarne i difetti e valorizzarne la forma. È il momento di ricorrere alla medicina e alla chirurgia estetiche.
Restyling a lungo termine delle sopracciglia
A consentire un radicale “sollevamento” del “corpo” delle sopracciglia è il lifting chirurgico mirato. Da non confondere con la blefaroplastica – che riguarda le palpebre e a cui, peraltro, si può abbinare -, l’intervento (in anestesia locale e sedazione) viene effettuato con tecnica endoscopica. Prevede un ampio scollamento della regione frontale fino alle palpebre inferiori, con il riposizionamento del sopracciglio verso l’alto, all’altezza desiderata. Niente cicatrici visibili, perché nascoste tra i capelli.
Fili o botox per “sollevare”
Più soft i trattamenti di medicina estetica. Per sollevare solo la “coda” del sopracciglio, si può puntare sui fili in Pdo (polidiossanone), inseriti nella zona interessata, a livello sottocutaneo, mediante microaghi. Dopo averli fissati ai tessuti grazie agli appositi “denti”, lo specialista li porta in trazione verso l’alto, rimodellando così le sopracciglia. L’intervento è ambulatoriale.
Sempre allo scopo di “alzare” il “corpo” e/o la “coda” di queste ultime, si può utilizzare il botox, che agisce bloccando il sottostante muscolo orbicolare. Le microiniezioni di questa sostanza sono indolori e non lasciano segni, solo di rado una piccola ecchimosi, un leggero gonfiore e rossore, che persiste qualche ora. Il miglioramento è visibile dopo 4-6 giorni dalla seduta e dura mediamente 5-6 mesi. Poi il trattamento va ripetuto, prima che il muscolo riprenda la sua contrattilità. Meglio non superare le tre volte l’anno. Unica controindicazione: sopracciglia “mefistofeliche” dovute a un’eccessiva trazione verso l’alto. Ma niente paura: lo specialista può correggere il risultato facilmente iniettando altre 2-3 gocce di tossina botulinica sulla parte frontale delle sopracciglia.
Più volume con filler e lipofilling di nuova generazione
Se, invece, il problema è l’appiattimento delle sopracciglia, due opzioni. La prima è il cosiddetto filler biodinamico: a base di un acido jaluronico particolarmente morbido ed elastico, è in grado di assecondare la mobilità del viso, a favore di un esito molto naturale e long lasting (fino a 9 mesi).
In alternativa, si è rivelata efficace una nuova tecnica, il “nanofat grafting”. Prevede il prelievo di tessuto adiposo autologo (cioè della paziente) con cannule di pochi millimetri di diametro, per poi sottoporlo a un processo di centrifugazione e purificazione mediante speciali filtri fino a ottenere un’emulsione assai più fine di quella del lipofilling classico, e dunque iniettabile, senza irregolarità, anche negli strati cutanei più superficiali. Oltre a volumizzare le sopracciglia, il trattamento è fonte di cellule staminali altamente rigeneranti. Entrambi gli interventi sono ambulatoriali.