Ridisegnare il profilo del mento

ridisegnare mento
Può essere sfuggente o prominente o addirittura prognatico, quando cioè la mandibola sporge rispetto alla mascella, con le arcate dentali che non combaciano e conseguenti difficoltà respiratorie e problemi fonetici.

Parliamo del mento. Diversi e poco problematici gli interventi di medicina estetica e chirurgia plastica per rimodellarlo, aumentarne o diminuirne le dimensioni, correggerne forma e proiezione. Tre i livelli. Il più soft prevede una o più iniezioni localizzate di un paio di filler volumizzanti a base di acido jaluronico o idrossiapatite di calcio.

Il trattamento richiede pochi minuti, è ambulatoriale e permette al paziente di tornare subito alle sue attività abituali. Un po’ più impegnativo l’intervento di lipofilling, con il quale il chirurgo estetico è in grado di rimodellare un mento troppo piccolo o, al contrario, prominente, aggiungendo o sottraendo, a seconda dei casi, del tessuto adiposo in eccesso prelevato da fianchi e/o addome e opportunamente centrifugato. Si tratta di una tecnica, in anestesia locale, da effettuare con particolare cura e delicatezza per scolpire il profilo del mento nei minimi dettagli. Con un vantaggio in più: l’innesto di grasso aumenta la vascolarizzazione della pelle, creando una nuova rete di vasi sanguigni che, a sua volta, migliora compattezza e uniformità di quest’ultima, specie se presenta cicatrici da acne. L’incisione non lascia segni visibili sia per le ridottissime dimensioni che per la collocazione strategica sotto il mento. Molto interessante e molto diffusa l’infiltrazione di tossina botulinica ( in Italia Bocouture, Azzalure o Vistabex) che comnsente, così come si vede nei filmati pubblicati, di appiattire levigandolo, il cosiddetto mento acciottolato, ovvero quella particolare forma di mento che è sempre contratto e che dà al mento quella particolare conformazione innaturale ove le fibre muscolari, si disegnano sulla superficie.

Al termine viene applicata una leggera bendatura compressiva rimossa dopo poche ore. Eventuali ematomi e gonfiori tenderanno, comunque, a scomparire nel giro di 4/5 giorni. Infine, l’operazione chirurgica vera e propria. La mentoplastica può essere di due tipi: additiva o riduttiva. Nel primo caso è previsto l’impianto di una protesi di silicone della dimensione più adatta, attraverso una piccola incisione all’interno della bocca (quindi senza alcuna cicatrice visibile).

Il tutto in anestesia locale, che può essere associata a una sedazione più o meno leggera. La medicazione viene rimossa dopo 3-4 giorni. Persisterà un leggero gonfiore per una settimana circa. Stesso iter per la mentoplastica riduttiva, grazie alla quale lo specialista riduce la sporgenza eccessiva del mento con l’aiuto di una piccola fresa collegata a un micromotore, che consente di modellare l’osso con facilità e precisione. In questo caso, il gonfiore localizzato può persistere fino a due settimane circa.