Stimola il turnover cellulare e previene i piccoli e grandi inestetismi dei capelli (caduta compresa). Lo specialista ci spiega le virtù dell’ossigenoterapia

Fragili, opachi e senza energia? Oltre a situazioni di forte stress, alimentazione squilibrata e cambiamenti ormonali, tra le cause di una chioma decisamente poco vitale c’è uno scarso apporto di ossigeno ai bulbi piliferi da parte della microcircolazione locale.

Ecco perché l’ossigenoterapia, un trattamento di medicina estetica, può diventare l’asso nella manica per rigenerare le cellule del cuoio capelluto, prevenirne l’invecchiamento, regolare la secrezione sebacea e di conseguenza forfora e prurito.

«L’ossigeno è la molecola della vita, che regola ogni azione e tutti gli scambi energetici del nostro organismo. Viene trasportato dal sangue nelle arterie, arriva nei nostri polmoni e qui viene purificato dagli scambi gassosi e poi rimesso in circolo», spiega il professor Giuseppe Sito, medico e chirurgo estetico a Milano, Torino e Napoli. Questa sostanza è fondamentale per il cuoio capelluto, molto irrorato di vasi sanguigni. Quando non c’è una cessione sufficiente di ossigeno si scatenano diverse problematiche, tra le quali caduta, indebolimento e forfora.

Un soffio che dà energia

La seduta si esegue tramite un aerografo, un apparecchio collegato a una piccola bombola di ossigeno, fatto scorre in modo verticale e orizzontale sul cuoio capelluto (la zona più spessa di tutto il nostro corpo) per erogare ossigeno puro ad alta pressione. È un metodo indolore e anche piacevole, come un massaggio.

La tecnica può essere implementata e ottimizzata con l’uso dell’ozonoterapia, un po’ più invasiva, che si pratica con un micro-ago collegato da un condotto sterile a una bombola di ozono, una sorta di “ossigeno bombardato” che possiede tre atomi di ossigeno anziché due. Ciò significa che l’effetto del trattamento è più immediato, in quanto il gas penetra più in profondità apportando una maggiore quantità di ossigeno.