lifting delle braccia
Braccia: via “l’effetto tendina”

Grasso in eccesso, pelle rilassata, muscoli poco tonici: questi gli inestetismi che, più di frequente, colpiscono l’interno delle braccia soprattutto dopo i 45 anni. Basti pensare che, dai 30 in poi, la quantità di collagene presente nel derma diminuisce del 17% ogni decennio. Ma anche un forte e rapido dimagrimento o una gravidanza possono sortire gli stessi effetti. Ad aggravare la situazione contribuiscono sia il continuo sfregamento della pelle con gli abiti, sia la forza di gravità, che attrae i tessuti verso il basso. Ma il segnale d’allarme deve scattare quando, alzando il braccio di 90°, si nota una caduta della pelle “a tendina” per tutta la lunghezza. È il momento di correre ai ripari, rivolgendosi al chirurgo estetico.

Nuovi “stimoli” per la pelle
Se l’inestetismo è ancora in fase iniziale, può bastare la sinergia tra due trattamenti di medicina estetica, efficaci ma soft: i fili di polidiossanone tridimensionali (materiale ampiamente collaudato, che non provoca reazioni allergiche o di altro tipo) e il P.R.P. (Platelet Rich Plasma). I primi hanno uno spessore compreso in media tra lo 0,05 e i 0,20 mm e una lunghezza varibile pensata per questa parte del corpo. Restituiscono tono e turgore alla pelle delle braccia accelerando la produzione di collagene ed elastina:
introdotti mediante aghi sottilissimi e indolori, ricreano una sorta di rete sotto il derma. Lo specialista posiziona gli aghi e, di conseguenza, i filallungo le linee di tensione della cute definendo una struttura a rete in grado di distendere i tessuti. Per ottenere risultati ottimali sono previste diverse sedute a distanza di circa 3-4 mesi l’una dall’altra. La paziente può tornare subito alle attività quotidiane, al massimo compare qualche ematoma. Il trattamento non lascia tagli, nè cicatrici.
In parallelo, per potenziare ulteriormente il risultato, si può ricorrere, come si diceva, al P.R.P. (Platelet Rich Plasma), concentrato di plasma autologo che contiene una quantità di piastrine 3-6 volte superiore a quella del sangue in circolo. Sfrutta la capacità di queste ultime di produrre, immagazzinare e, quando necessario, rilasciare fattori di crescita.
Una volta ottenuta la soluzione, lo specialista la inietta sottocute con microiniezioni a distanza di circa 1-2 cm l’una dall’altra. Una crema anestetica lenisce fastidi e pizzicori. Si ottiene subito un leggero “effetto filler” nelle zone interessate, ma i risultati più evidenti si manifestano nell’arco di un mese circa. Grazie alla stimolazione di collagene ed elastina, la pelle appare più luminosa e compatta.

Risultati definitivi con il lifting
Il cedimento cutaneo è molto visibile? Non resta che il lifting delle braccia. Eseguito in anestesia locale e/o sedazione, l’intervento prevede un’incisione dalla piega ascellare verso il basso, grazie alla quale si rimuove la losanga di pelle e il grasso in eccesso, restituendo al braccio un aspetto più tornito e giovanile. Termina con l’applicazione di una medicazione compressiva rimossa a una settimana circa dall’operazione, mentre i punti di sutura saranno asportati tra il 7° e il 15° giorno.
Inevitabile la cicatrice, in genere di 10-12 cm, che si estende da 3 dita sotto l’ascella a 2 dal gomito, lungo il margine esterno delle braccia.
La paziente può essere dimessa il giorno stesso o quello successivo, ma
è consigliabile limitare l’uso delle braccia per almeno 10-15 giorni per evitare trazioni sulle ferite in via di cicatrizzazione. Non è possibile giudicare l’esito finale dell’operazione finché non sia scomparso l’edema e l’area trattata non si sia ammorbidita completamente nell’arco di 3-5 mesi. Per favorire il riassorbimento di eventuali ecchimosi e gonfiori, ideale un ciclo di trattamento con Icoone o Tecar®.