La medicina estetica nella terza età
Salute non solo come assenza di malattia ma come benessere globale; è questo il concetto introdotto non molti anni or sono dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’allungamento della vita media ed il miglioramento della qualità di vita ha portato sempre più persone alla cosiddetta terza età in buone condizioni fisiche, grazie ad un alimentazione più completa ed equilibrata, , ad una più approfondita conoscenza dei meccanismi legati all’invecchiamento, ad una maggiore diffusione dell’attività sportiva costante e di tutti i presidi a nostra disposizione per rallentare e contenere le sue manifestazioni.
L’esigenza di adeguare un aspetto giovanile ad una ancora notevole efficienza fisica e ad una vita ancora molto attiva ed integrata nel sociale, è il motivo della dilagante attenzione di tale fascia di età verso la medicina e la chirurgia estetica.
E’ pertanto estremamente importante capire che il ricorso alle tecniche di medicina e chirurgia estetica non è una pratica superflua o meramente legata alla sfera della vanità, ma è il mezzo per adeguare l’aspetto all’efficienza fisica(o per colmare un gap esistente tra efficienza fisica ed aspetto) e per raggiungere una maggiore armonia ed equilibrio psico-fisico.
Le strategie a disposizione sono molteplici, più o meno invasive a seconda delle esigenze, e prevedono anche l’utilizzo di integratori multivitaminici ed antiossidanti.
Il principale obiettivo, e pertanto la richiesta più frequente, è quella di attenuare i segni del tempo sulla cute.
Le manifestazioni cliniche piu’comuni sulle quali intervenire sono rappresentate da:
rughe, discromie, ipercheratosi diffusa e cheratosi senili localizzate secchezza cutanea perdita di volumi.
Le tecniche a disposizione si possono schematicamente suddividere in tecniche di “superficie” e tecniche di “profondità”.
Peeling chimici
Il peeling chimico è una forma accelerata e controllata di esfoliazione indotta dall’uso di una o più sostanze chimiche caustiche applicate sulla pelle.
L’effetto è la stimolazione del turnover dell’epidermide, attraverso l’asportazione dello strato corneo, e, contemporaneamente, l’induzione a livello dermico di neosintesi di collagene, glicosaminoglicani, sostanza fondamentale.
Il risultato è la sostituzione del tessuto invecchiato con uno più sano e meno danneggiato, ossia un ringiovanimento globale della pelle.
L’uso di sostanze che rinnovassero l’epidermide, rendendola più liscia e luminosa, era ben noto già nell’antichità.
Nell’antico Egitto si sono ritrovate testimonianze dell’uso di una maschera abrasiva composta da miele e particelle di alabastro.
Cleopatra e le Egiziane facevano il bagno del latte di capra, sfruttando quindi le proprietà dell’acido lattico, mentre nell’antica Roma si usava ciò che rimaneva nel fondo dell’urna dove era fermentato acido tartarico.
Le donne indiane mescolavano urine e pomice.
I peeling si possono classificare in: molto superficiali, superficiali, medi, profondi, combinati, a seconda dello specifico strato cutaneo in cui vanno ad agire e degli effetti che si desidera ottenere.
I peeling molto superficiali, superficiali e combinati vengono effettuati in ambulatorio in cicli di più sedute distanziate di 7-15 giorni. E’ possibile effettuare questi cicli anche due volte l’anno.
La scelta del peeling da effettuare è funzione delle esigenze del paziente, della manifestazione clinica da trattare, del fototipo cutaneo.
I peeling consentono il trattamento anche di rughe fini e superficiali, nonché della trama spenta e opaca, rugosa a livello di: dorso, decolleté, mani e braccia
Le sostanze più utilizzate per l’esecuzione di peeling sono: TCA, Soluzione di Jessner Alfa-idrossiacidi, High Potency peel, Acido piruvico, Peeling di Krulig.
Tutti i tipi di peeling richiedono attente e meticolose cure post-peeling, che consistono fondamentalmente nella non esposizione al sole fino a guarigione avvenuta oppure a ciclo concluso, nell’uso di filtri solari, creme emollienti e prodotti a base di alfa-idrossiacidi per uso domiciliare.
Laser resurfacing
Consente un vero e proprio ringiovanimento del viso, attraverso la rimozione degli strati cutanei superficiali danneggiati e la stimolazione degli strati dermici. Il meccanismo d’azione associa l’effetto esfoliativo come si ha nel peeling chimico, ad una stimolazione dermica profonoda. Il riscaldamento degli strati profondi della cute stimola i fibroblasti e la neocollagenesi con una riduzione delle rughe, un aumento della compattezza e del tightening cutaneo. Le rughe vengono praticamente cancellate o almeno fortemente ridotte e i tessuti sottostanti riacquistano gran parte del tono e della compattezza perduti con il chrono-aging. Inoltre il laser consente di non sbagliare la profondità a cui agire e di mantenerla costante per tutto il trattamento.
Può essere eseguito con differenti tipi di laser, ma i più efficaci sono sicuramente quelli a CO2 e ad Erbium ed Erbium/CO2. Questi ultimi coniugano la maggiore efficacia del CO2 diminuendo però l’eritema post-trattamento, che può durare anche svariati mesi e rappresenta uno degli effetti collaterali più fastidiosi del laser a CO2.
L’introduzione da alcuni anni di laser CO2 frazionato permette di ottenere gli stessi risultati con una riduzione degli effetti collaterali quali rossori ed edema, un abbattimento del dolore procedurale che lo rende attuabile anche in un semplice ambulatoriale e con la solo applicazione di crema anestetica, ed un ridotto down time.
Può essere eseguito da solo oppure in combinazione con un lifting del viso.
Esiste anche la possibilità di eseguire laser regionali: è considerato il trattamento più efficace per le rughe perilabiali (codice a barre) come ad esempio nella regione periorbitaria, e viene impiagato sulle palpebre per avere cancellare la caratteristiche rughe a zampa di gallina, ridare tono alla palpebra, oppure le sottili ed antiestetiche rughette perilabiali.
Il decorso post-operatorio è fondamentalmente simile a quello post-peeling.
Tossina Botulinica
La tossina botulinica è stata utilizzata sin dal 1989 negli USA per la terapia di strabismo e blefarospasmo, torcicollo spastico ed altri disturbi neuromuscolari.
L’osservazione casuale che linee e pieghe cutanee diminuivano di profondità nelle aree trattate ne ha suggerito l’impiego nel settore estetico.
L’azione si esplica attraverso la paralisi selettiva di alcuni muscoli mimici, inibendo il rilascio dell’acetilcolina a livello presinaptico della placca neuromuscolare.
E’ indicato per il trattamento di: rughe glabellari, frontali, periorbitarie, mento, rughe del collo, correzione di asimmetrie del volto, iperidrosi a livello di ascelle, mani e piedi.
In commercio ci sono in Italia tre tipi di tossine che vengono somministrate con iniezioni multiple in precisi punti di repere, a livello sottocutaneo o muscolare,
L’effetto clinico della denervazione funzionale e quindi degli effetti estetici diventa evidente dopo 2-3 giorni e raggiunge il massimo dopo 1-2 settimane. La durata complessiva va dai 3 ai 6 mesi.
Le dosi iniettate nelle singole sedi variano,come anche le diluizioni consigliate.
I dosaggi sono influenzati da: profondità ed estensione delle rughe condizioni dei muscoli da trattare età del soggetto condizioni della cute sesso.
Non si possono sottoporre al trattamento pazienti con ipersensibilità accertata alla neurotossina a o ai suoi eccipienti(albumina), pazienti affetti da miastenia grave e altre patologie neuromuscolari, gravidanza e allattamento, terapie a base di aminoglicosidi,infezioni o infiammazioni nelle sedi da infiltrare terapia con immunosoppressori.
Gli effetti collaterali sono rari e transitori ed a volte
Fillers
La ricerca di materiali iniettabili che risolvessero problemi estetici e atrofie dei tessuti molli ha avuto inizio ben due secoli fa. Già nel 1890 Gersuny praticava iniezioni di paraffina nello scroto, ma anche per la correzione di deformità del volto o per l’aumento delle mammelle. Ben presto, però, tale sostanza venne abbandonata, con il manifestarsi dei suoi effetti collaterali.
Attualmente il filler più noto,diffuso, e sicuro che ha soppiantato i precedenti oramai andati in disuso, è l’acido ialuronico.
E’ un gel incolore trasparente ottenuto in laboratorio con colture batteriche, non patogene per l’uomo e da processi fermentativi in presenza di zucchero, le catene ottenute sono poi stabilizzate con legami cross-linked che ne aumentano le caratteristiche igroscopiche e viscoelastiche (concentrazione 20mg/ml).
Fu isolato nel 1936 isolato per la prima volta da Karl Meyer alla Columbia University di New York nel fluido sinoviale di pazienti affetti da reumopatie. Negli anni ‘90 inizia l’ uso dell’acido ialuronico in dermatologia e medicina estetica con i suoi derivati cross-linked, ovvero gli “hylans”. E’ un polisaccaride costituito dalla sequenza lineare di acido d-glucuronico ed n-acetil-d-glucosamina elevato peso molecolare (milioni di daltons ) presente nella matrice intercellulare del derma in tutte le specie, dai batteri a quella umana per cui ha una biocompatibilita’ elevata, che spiega la sua elevata tollerabilità e la non necessità di un test allergico preliminare
E’ presente in commercio in diverse formulazioni, che differiscono per la dimensione e la concentrazione delle particelle in esso contenute, ciò per adattarli alle singole indicazioni.
L’acido ialuronico è indicato sia per la correzione delle rughe, sia per effettuare degli aumenti volumetrici sia del volto che del corpo. L’introduzione delle microcannule per l’infiltrazione del filler ha permesso di ottenere poter raggiungere aree dapprima non trattabili ed avere una riduzione del dolore e dell’edema periprocedurale.
Il trand attuale è quello di avere un trattamento alternativo al face-lift impiegando acido ialuronico per rimodellare e rivolumizzare l’intero volto effettuando quello che negli Stati Uniti è chiamato Liquid Lift.
Negli ultimi anni è sempre maggiore il suo impiego nell’aumento di glutei e seno nonché nel rimodellamento dei genitali.la
Non presenta effetti collaterali gravi e a lungo termine. Quelli a breve termine sono rappresentati da un lieve edema ed eritema della zona trattata, che regrediscono nell’arco di alcune ore. Gli impianti non sono dolorosi e richiedono solo l’applicazione preliminare di una crema anestetica per uso topico.
La durata degli impianti è diversa per le singole formulazioni di acido ialuronico e oscilla dai 3-6 mesi fino ai 8 fino ai 15 di quelli per il corpo.
L’acido ialuronico in forma libera è impiegato da solo associato a vitamine per effettuare una biorivitalizzazione di volto mani e decollete
ANTIOSSIDANTI
Qualsiasi trattamento di medicina estetica, soprattutto effettuato in età avanzata, deve esserer coadiuvato da un’accurata terapia per via orale con integratori polivitaminici, soprattutto a base di Vitamina C ed E, e con antiossidanti che combattano i radicali liberi.
Questi ultimi si distinguono in antiossidanti enzimatici Catalasi, Glutatione perossidasi, Coenzima Q10, Glucosio 6 Fosfo deidrogenasi
e non enzimatici: Acido ascorbico, Retinolo, Beta carotene, Flavonoidi, Selenio/zinco, Acido lipoico, Alfa tocoferolo
L’assunzione per lunghi periodi di alcuni complessi contenenti tali sostanze determina un miglioramento delle proprietà barriera della cute, inibizione del danno ossidativi fotoindotto, degli stati di ipercheratosi e di acantosi, miglioramento dei processi rigenerativi della cute.
Radiofrequenza
Trattamento delle rughe
Trattamento del rilassamento delle pelle del viso (ringiovanimento del viso):
Lassità cutanea del profilo mandibolare, Lassità cutanea sotto al mento, Lassità cutanea delle guance, Lassità cutanea delle sopracciglia
Trattamento dell’acne attiva.
Come agisce la radiofrequenza
La radiofrequenza è un apparecchio che tramite il calore provoca la la denaturazione e la contrazione delle fibre di collagene, e stimola la neocollagenesi.
Questo trattamento se utilizzato in maniera ciclica con 5? Sedute a distanza di x giorni produce un effetto tensivo sulla cute andando a contrastare la ptosi dei tessuti.
I suoi benefici sono visibili su tutte le zone trattate ma è particolarmente indicata per il terzo inferiore del volto e per il collo che sono zone la cui rilassatezza è difficile da trattare se non chirurgicamente.
In conclusione, alla luce di quanto fin qui esposto, appare evidente come al tempo odierno, l’esigenza di benessere psico-fisico , anche nella donna della terza età,possa e debba essere soddisfatta, senza remore e con l’ausilio dei mezzi più appropriati, di cui ben si conoscono effetti benefici e collaterali, senza timore alcuno ma anzi, con la consapevolezza di aggiungere ancora un tassello al delicato e complesso mosaico della senescenza.