Tossina botulinica: che paura che fa venire questa parola! E invece no, perché pensate che è uno dei mezzi più sicuri che noi adoperiamo in medicina e chirurgia estetica; sì, perché la tossina è un farmaco studiatissimo: innanzitutto è un farmaco e come tale va registrato al Ministero della Sanità che lo sorveglia continuamente, poi se andate ad aprire la pagina della biblioteca americana troverete più di ventimila referenze sulla tossina botulinica. Io stesso ho scritto con altri colleghi un libro (288 pagine, pensate, tantissime per un libro di medicina estetica) che parla solo di tossina botulinica, quindi direi che qualcosa ne so o dovrei essere considerato un cosiddetto esperto.

Ma perché parlare di tossina botulinica a qualcuno che è giovane e che non ha ancora le rughe? Semplicemente come prevenzione; innanzitutto la tossina ha un campo d’azione veramente svariato: da cose serissime come la spasticità, a cose un po’ più lievi, ma insomma, ha comunque un campo d’azione enorme.

Perché parlarne? Perché tra i 25 e i 30 anni cominciano a comparire le rughette del canto laterale dell’occhio; quelle che si chiamano comunemente “zampe di gallina” compaiono tra i 25 e i 30 anni, e allora se tra i 25 e i 30 anni due punturine di tossina botulinica servono, oltre a curare, anche a prevenire la comparsa delle rughette, quando poi si diventa più adulti e si superano i 40 (ma non è questo certamente il vostro caso) la tossina botulinica diventa davvero indispensabile.

Quindi “prevenire è meglio che curare”, ricordiamo questa frase: due gocce di tossina botulinica sopra i 25 anni -direi che è un’età ragionevole- tre volte l’anno, perché la tossina ha una durata d’azione di quattro mesi e mezzo, massimo cinque (quindi un anno la faremo due volte e un anno la faremo tre volte) e la prevenzione delle rughe perioculari direi che è efficace cosi; poi si possono fare tante altre cose però la prevenzione è l’anima della medicina moderna. A presto.