Al 9° posto della classifica mondiale – capeggiata da Stati Uniti, Brasile e Sud Corea – per numero di interventi di chirurgia estetica c’è l’Italia. Secondo un sondaggio realizzato dall’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps), la più grande associazione al mondo di chirurghi plastici estetici, il nostro Paese vanta, infatti, 418.760 fra trattamenti e operazioni, eseguiti nel 2015, pari all’1,9% del totale.
Una delle tendenze più significative di questa panoramica è l’aumento della presenza maschile negli studi medici dei chirurghi plastici: infatti quasi un milione e mezzo di interventi hanno riguardato gli uomini, per il 15,3% del totale (contro il 13,7% dell’anno precedente).
Botox e filler i più gettonati
Cosa chiedono con più insistenza i rappresentanti del “sesso forte” al chirurgo estetico? Tossina botulinica e filler di acido jaluronico, per levigare/riempire le rughe e rimodellare gli zigomi. Molto gettonato tra gli uomini anche il peeling medico, che attenua i segni del tempo, riducendo lo spessore cutaneo. Tra i più innovativi, ricordiamo il Dermamelan, adatto e molto, anche alle signore,in grado di risolvere efficacemente il problema delle macchie della pelle.
A formarlo, la combinazione di 5 agenti depigmentanti: acidi cogico, fitico e ascorbico/vitamina C, retinolo e fattore K. Il protocollo si svolge in due fasi, la prima presso lo studio medico e la seconda a domicilio.
Identikit della pelle maschile
Tutti trattamenti, quelli appena descritti, ideali per la pelle maschile, più spessa di quella femminile di circa il 16% e dunque più protetta, resistente, meno sensibile, oltre che più tonica ed elastica. Merito del maggior numero di strati cellulari dello strato corneo e del derma più ricco di collagene. Il sistema pilifero è ovviamente più sviluppato, data la presenza della barba, mentre le ghiandole sebacee sono più numerose e di dimensioni più rilevanti, con una secrezione quasi doppia rispetto a quella della donna e che tende a diminuire in misura minima con il passare degli anni. Risultato? Nell’uomo la pelle è quasi sempre grassa e mista, con punti neri e acne. In compenso, la degenerazione delle fibre di sostegno, collagene ed elastina, nell’uomo avviene più in fretta rispetto alla donna. E le rughe diventano più visibili e profonde. Colpa soprattutto delle aggressioni a cui è sottoposta la pelle maschile: sbalzi di temperatura, smog, freddo intenso e, in prima fila, rasatura. Che sia manuale o elettrica, intacca progressivamente il film idrolipidico, esercitando una spiccata azione abrasiva, responsabile di rossori, screpolature e irritazioni.
Anche lui vuole… il bisturi
Se il botox e i filler a base di acido jaluronico sono i trattamenti di medicina estetica più richiesti dagli uomini, tra gli interventi chirurgici spicca indubbiamente la blefaroplastica, seguita a ruota dal rimodellamento di mento e addome. Nel primo caso, si tratta di ringiovanire il contorno occhi nel modo più naturale possibile,
eliminando la pelle e il grasso in eccesso responsabili della caduta delle palpebre e della formazione delle antiestetiche borse. Dopo aver inciso in corrispondenza della piega della palpebra superiore e/o sotto la linea delle ciglia in quella inferiore, il chirurgo estetico rimuove, appunto, pelle e grasso in eccesso, effettuando poi sottilissimi punti di sutura. Eseguito da mani esperte, l’intervento dà ottimi risultati. Con un unico inconveniente abbastanza diffuso: l’“occhio rotondo”, poco espressivo e naturale, dovuto al cedimento della palpebra inferiore in seguito all’asportazione della pelle. Per prevenirlo, oggi c’è la cantopessi, tecnica (abbinata alla precedente) che consiste nella tensione dei legamenti laterali degli occhi e nel riposizionamento verso l’alto del muscolo orbicolare.
Via il doppio mento
Anche un profilo appesantito – con il doppio mento dovuto all’accumulo di tessuto adiposo nel collo a causa del sovrappeso e di posture errate – “disturba” l’uomo. In tal caso, lo specialista procede con una liposuzione localizzata, un intervento ambulatoriale in anestesia locale, eventualmente associata a una leggera sedazione. Attraverso una incisione di circa 2 mm effettuata sotto il mento, il chirurgo aspira il tessuto adiposo in eccesso con una micro-cannula unita a un aspiratore meccanico, aiutandosi talvolta con altre apparecchiature ad hoc (ultrasuoni, vibrazioni, getti d’acqua…) per meglio sciogliere i grassi.
In tal modo, riesce a ricreare l’angolo tra collo e mandibola, rimodellando la linea della guancia. Se è, invece, la pelle ad aver perso elasticità e turgore, ideali i fili di trazione riassorbibili di polidiossanone, inseriti mediante aghi sottilissimi e indolori, ricreando una sorta di rete sotto il derma. Ogni filo misura circa 3 cm e ne servono mediamente dieci per ogni area trattata. Il risultato si vede subito e dura fino a 6 mesi.
Un profilo più snello
Ma la liposcultura più richiesta dagli uomini resta quella addominale. Obiettivo: eliminare le antiestetiche “maniglie dell’amore” su pancia e fianchi. L’importante è che i depositi adiposi siano sottocutanei
e non viscerali, cioè profondi, come spesso accade nell’uomo. In questo caso, infatti, la liposcultura sarebbe inutile. L’intervento si effettua in regime di “day-surgery” e anestesia locale, abbinata, se necessario alla sedazione. La durata varia da 30 minuti a 2 ore circa a seconda delle zone da trattare. Il chirurgo infiltra, con un sottile ago, i cuscinetti adiposi una soluzione di fisiologica vasocostrittrice (per eliminare completamente il sanguinamento) e anestetico locale. A questo punto, elimina il grasso in eccesso con un aspiratore collegato a una cannula di circa 2 millimetri di diametro. Per circa un mese dopo l’intervento, il paziente dovrà indossare un’apposita guaina compressiva, che favorisce una rapida ripresa dei tessuti.