Quando è aperto e smagliante fa bene all’umore, migliora la comunicazione e i rapporti sociali.
Vanta poteri terapeutici e allunga persino la vita. Il sorriso, semplicemente. Riduce infatti la pressione arteriosa e scongiura il rischio di ictus, come hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Ganz, in Austria. Non c’è, quindi, da stupirsi, se per avere denti sani e brillanti l’88% degli italiani (secondo un sondaggio Astra-Demoskopea) si dice pronto a tutto. A spendere cifre da capogiro dal dentista, o meglio ancora, in più accattivanti “dental spa”: qui l’appuntamento stressante con trapano e otturazioni si trasforma in una pausa relax, complici poltrone ergonomiche, aromaterapia e massaggi.
Denti più giovani
Perché non di sole cure è fatta la seduta, ma anche di ritocchi estetici. Come conferma la “cosmetologia dentale”. Annovera metodiche non invasive e indolori che, nel giro di 1-2 ore, consentono di cambiare l’aspetto di una dentatura sana, senza modificarne funzionalità e conformazione. In prima fila lo sbiancamento professionale (dunque effettuato dal dentista) con soluzioni di perossido d’idrogeno ad alte concentrazioni. Di solito, occorrono uno o più appuntamenti, a seconda del colore iniziale dello smalto. Lo sbiancamento non è permanente e, in genere, occorre ripeterlo ogni 2 o 3 anni. Per renderlo ancor più efficace, è possibile abbinarlo a una lampada alogena o a un laser ad hoc. E poi tutti gli interventi per ringiovanire il sorriso. Mediante il trapano munito di frese speciali, lo specialista rimodella il dente dove serve, colmando fessure, crepe o avvallamenti con un composto adesivo, formato da resine e materiali indurenti. L’esito è eccellente. Il paziente potrà seguire l’intero percorso, sia con le foto del “prima e dopo”.
Needling o laser?
Resta vero che per sfoggiare un bel sorriso, d’obbligo rimodellare anche le labbra, levigandone il contorno. A cominciare dalle microrughe verticali sul labbro superiore, che invecchiano tutto il viso. Colpa del tempo, ma anche – e soprattutto – del fumo (non a caso sono soprannominate “rughe del fumatore”) e dell’eccessiva esposizione ai raggi solari. Se sono superficiali, due possibilità per eliminarle: lo Skin Needling o bio-rimodellamento meccanico e il laser CO2 frazionale. Il primo si avvale dell’azione meccanica di un manipolo che, perforando l’epidermide con appositi microaghi disposti in file ordinate sulla superficie di cilindri di vario diametro, stimola la sintesi di collagene ed elastina. Il laser, invece,
punta su un raggio ad anidride carbonica che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole, senza danneggiare o ustionare i tessuti circostanti.
No alle rughe della… tristezza
Più difficili – ma non impossibili – da trattare sono poi le cosiddette “rughe della marionetta”, che si formano ai lati della bocca a causa della caduta verso il basso (o ptosi) dei tessuti dovuta alla forza di gravità, rendendo l’espressione del viso triste e imbronciata. Per attenuarle si può ricorrere al primo filler biodinamico o RHA (Resilient Hyaluronic Acid) a base di acido jaluronico, detto anche “romantico” perché in grado di adattarsi ai movimenti e dunque alle emozioni del viso, senza penalizzarne l’espressività. Grazie alla tecnologia Preserved Network vanta una morbidezza e un’elasticità davvero notevoli, che gli permettono di amalgamarsi perfettamente con i tessuti. In 4 concentrazioni differenti, consente la correzione di qualsiasi tipo di ruga, da quelle più superficiali a quelle più marcate.
Botox e filler per “coprire” le gengive
Mai sentito parlare, infine, di “Gummy smile”? È il sorriso mostra in modo eccessivo la gengiva compresa tra i denti dell’arcata superiore e il labbro superiore? La soluzione estetica viene, questa volta, dalla tossina botulinica di tipo A. Inoculata ai lati delle narici, “disattiva”, seppur temporaneamente, il muscolo orbicolare del labbro (sia superiore che inferiore). Il labbro diviene appena più lungo e i muscoli elevatori non riescono più a sollevarlo del tutto, riducendo così un’esposizione gengivale esteticamente poco gradevole. Per rafforzare il risultato, lo specialista può abbinare il botox a un filler di acido jaluronico, da iniettare sempre ai lati delle narici. I risultati durano circa 4/6 mesi, al termine dei quali è possibile ripetere entrambi i trattamenti.