Di chirurgia e chirurghi esteticiLa chirurgia e la medicina estetiche vivono, da una parte di antichi luoghi comuni: il vecchio e caro “si fa ma non si dice”, sempre meno caro alle più giovani, che con crescente orgoglio mostrano i risultati ottenuti da interventi e da sedute medico estetiche; l’etichetta di “rifatta” usata in senso denigratorio verso chi è legittimamente ricorsa al chirurgo, magari solo per migliorarsi o per correggere un difetto; e l’idea, ormai fortunatamente un po’ obsoleta, che curarsi del proprio aspetto esteriore sia sinonimo di superficialità e di pochezza spirituale ed intellettuale. Dall’altra parte invece, come tutte le tendenze, vivono di esagerazioni, di ostentazioni sfacciate, di rifacimenti e di stravolgimenti mostruosi e pericolosi. Il punto d’equilibrio esiste, ma bisogna avere il buon senso ed il buon gusto di trovarlo.

Inutile nascondere che in un mercato in crisi, la chirurgia e la medicina estetiche non vivano le difficoltà di altri settori e quindi il marketing, la pubblicità e la promozione le ha travolte e ne ha stravolto i protagonisti. I chirurghi si sono trasformati in alcuni casi in star. Belli, curati ed eleganti, sono diventati protagonisti di trasmissioni televisive, di rubriche su giornali e riviste, tutti o quasi hanno siti e blog in cui si mostrano e mostrano le proprie competenze ed il proprio lavoro. Qualcuno addirittura ha puntato sul protagonismo spinto dei social network, in cui racconta la propria vita e le proprie opere per immagini, anche attraverso le soubrette e le starlette, sue amiche e pazienti. A me interessa che un chirurgo maneggi con destrezza aghi e bisturi, più che Iphone e filtri di Instagram. Ognuna poi è libera di fare le proprie scelte.

Ad un chirurgo e medico estetico stimato, il prof. Giuseppe Sito, operativo tra Milano, Torino e Napoli, ho rivolto qualche domanda per chiarire dubbi, sfatare miti e far capire rischi ed errori della cattiva pratica chirurgica ed estetica.

1. Un chirurgo estetico, oltre al curriculum, deve avere anche gusto e predilezione per l’armonia e per la bellezza. Come si conciliano questi aspetti nella sua storia personale e professionale? Come e quando ha capito che questa, della chirurgia e della medicina estetiche, sarebbe stata la sua strada?

Sono figlio di una concertista di pianoforte e quindi l’Arte in casa mia non è mai mancata; io ho sempre avuto una predilezione per le arti figurative e di lì…

2. C’è/ci sono uno o più interventi e/o uno o più trattamenti medico estetici in cui lei è specializzato? Se sì, quale/i?

Mi occupo soprattutto di volto e delle relative terapie sia in medicina che in chirurgia estetica. Non disdegno però il portare a termine un bel seno.

3. La chirurgia e la medicina estetiche attraggono molto le donne, che spesso però hanno timori e titubanze nel rivolgersi ad un chirurgo; quali sono i criteri per scegliere un professionista?

Certamente occorre parlargli a lungo, osservare se le sue mani sono curate e ferme, chiedere del suo curriculum e delle sue esperienze professionali.

4. L’età delle fruitrici di chirurgia e medicina estetiche si sta abbassando sempre più, fino ad arrivare alle neomaggiorenni o addirittura alle minorenni. Lei cosa pensa di questa tendenza? Immagino ci sia una soglia minima di età che un professionista serio non dovrebbe mai oltrepassare. A lei è mai capitato di rifiutare una paziente, perché troppo giovane?

Devo dire che la storia delle minorenni è un po’ una favola, non sono tante quelle che si rivolgono a noi e fortunatamente, i genitori italiani sono ancora molto attenti; a me è capitato solo una volta che si sia rivolta a me una quindicenne accompagnata dalla madre disperata: entrambe minacciavano il suicidio e così…

E così?

Operata, ha cambiato carattere. Il caso del bruco e della crisalide…

Passiamo a qualche domanda più tecnica, volta a chiarire le idee alle lettrici, anche sui possibili rischi:

5. Uno degli interventi più dibattuti degli ultimi tempi è l’innalzamento o il riempimento dei glutei, tramite iniezioni di grasso e di altri materiali, molto in voga ad esempio in Brasile. Quali sono i rischi di questa pratica? In Italia, è legale o è vietata?

È assolutamente possibile e il rischio è come sempre l’esagerazione! Più si riempie e più si corre il rischio di indurimenti e asimmetrie; quel che è importante è sempre la moderazione ed il senso artistico.

6. L’aumento del volume del seno e delle labbra, tramite impianti di piccole porzioni di grasso, prelevate da altre parti del corpo, molto in voga in questo momento, è una procedura medica sicura? Esiste la possibilità che questo grasso provochi infiammazioni o infezioni o altre complicanze?

No, assolutamente no, ma il lipofilling, perché sia stabile e duraturo, deve essere praticato almeno tre volte… Ne vale davvero la pena??

7. I filler a base di materiali permanenti, come il silicone, sono fuori legge da molti anni, sono legali solo i filler a base di sostanze riassorbibili (acido ialuronico e botox), che però richiedono ritocchi periodici, per mantenere i risultati ottenuti. Vorrei che lei spiegasse alle donne i rischi dei filler permanenti, perché ho incontrato spesso molta disinformazione pericolosa in proposito, unita al desiderio di ottenere risultati duraturi nel tempo, senza manutenzione.

Esistono due tipi di rischi, quello estetico legato alla non naturalezza dell’impianto, che rimane sempre lo stesso e non accompagna l’invecchiamento della donna, e quello per la salute, poiché spesso i filler permanenti hanno provocato severi danni, come ascessi, necrosi ed addirittura la cecità.

8. Per concludere, credo che i filler siano stati la rivoluzione della medicina estetica degli ultimi anni, hanno permesso di ottenere risultati, senza interventi drastici e con la certezza che siano riassorbibili, quindi reversibili. Hanno margini ulteriori di evoluzione e potranno avere nuovi utilizzi futuri? Quali potranno essere nell’immediato futuro, le novità più significative in questo campo?

Negli ultimi vent’anni i filler si sono “specializzati”, dando origine a filler per le labbra, per i volumi, per le piccole rughe e così via. Io credo ci siano ancora margini di miglioramento nel senso di elasticità del filler e biocompatibilità. Vedremo.

Chiara Brusadelli

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