energia-alla-pelleEstate in vista. La pelle di viso e décolleté di fronte a un bivio: non si è ancora ripresa dalla disidratazione invernale e già si deve preparare all’imminente abbronzatura. Per curarla e proteggerla in questo periodo dell’anno non bastano creme e sieri. Meglio puntare su un trattamento di medicina estetica, più profondo e mirato, anche se comunque soft. Due le metodiche più efficaci.

Tutta la forza delle cellule staminali

La prima, decisamente all’avanguardia, si chiama PRP (Platelet-Rich Plasma), ovvero plasma arricchito di piastrine. Molte le sue possibili applicazioni: dalla chirurgia oculare alla traumatologia sportiva, dall’odontoiatria (per favorire la ricrescita dell’osso intorno agli impianti) alla chirurgia plastica ricostruttiva, dalla cura dell’acne alla medicina estetica e antiaging. In quest’ultimo caso, il PRP rigenera e, dunque, ringiovanisce, non solo la pelle di viso, collo, décolleté e mani, ma di addome e gambe. Lo specialista sottopone il sangue prelevato dalla paziente, a un processo di centrifugazione, che isola un’altissima concentrazione di piastrine e “fattori di crescita” (mediatori biologici, prodotti da piastrine e fibroblasti). Poi inietta sottocute il gel così ottenuto, con microiniezioni a distanza di circa 1-2 cm l’una dall’altra, ottenendo subito un leggero “effetto filler” nelle zone interessate. Ma è nell’arco di un mese che la pelle appare più turgida, luminosa e levigata. Il PRP accelera, infatti, la proliferazione delle cellule (specie di quelle staminali), favorendo i processi riparativi e la rivascolarizzazione dei tessuti, oltre alla sintesi di collagene. Ben tollerato dall’organismo, il trattamento va ripetuto 3-4 volte ogni 3-4settimane. Niente effetti collaterali o rischi di rigetto, allergie o incompatibilità, perché si utilizza il sangue della paziente stessa, che non entra mai in contatto con l’ambiente esterno e non può essere contaminato. L’importante è che a effettuarlo sia un medico esperto.

Idratazione e tono al top

In alternativa si può optare per la biorivitalizzazione. Sembra un filler, ma non lo è. Non riempie le rughe, è piuttosto una vera e propria terapia energizzante per la pelle, particolarmente indicata prima dell’esposizione al sole, che previene e combatte l’invecchiamento cutaneo su viso, collo, décolleté e mani. Il medico estetico effettua alcune microiniezioni (mediante microaghi o un’apposita “penna”) nelle zone interessate a base di acido jaluronico molto fluido, da solo o abbinato a un cocktail di sostanze nutrienti e stimolanti il metabolismo cellulare, come polinucleotidi, aminoacidi essenziali, oligoelementi e vitamine antiossidanti (A, C ed E). Nel primo caso, si richiama acqua nei tessuti, ripristinando il giusto livello di idratazione e restituendo turgore, compattezza e luminosità alla pelle. Nel secondo, invece, il trattamento stimola i fibroblasti a produrre collagene ed elastina e svolge funzioni tonificanti e antiossidanti. Dopo, resta solo un leggero indolenzimento della parte trattata, di rado un piccolissimo ematoma, che scompare nel giro di poche ore. In genere, si prevedono cicli di 2-3 sedute nel giro di 4-8 settimane. Per mantenere i risultati, basta ripetere la biorivitalizzazione ogni 4-6 mesi, o, meglio ancora, una seduta al mese.