dermal fillerTendi a corrucciare la fronte, a fare smorfie e a ridere di gusto? O il tuo viso è segnato dall’età e da prolungate esposizioni solari? Se le rughe hanno superato il… livello di guardia, meglio ricorrere ai filler. I più sicuri, efficaci e meno invasivi sono a base di sostanze bio-compatibili, ben tollerate e assorbite progressivamente dall’organismo, tra cui spicca l’ormai notissimo acido jaluronico. Ma lo stesso discorso vale anche l’idrossiapatite di calcio (CaHA), mixata a una soluzione acquosa di gel.

Praticamente indolori, i filler riassorbibili (o temporanei) non richiedono, dunque, test preliminari, mentre i risultati si vedono subito e durano da qualche mese a un anno. Per le più sensibili, ci sono persino le varianti arricchite con lidocaina, un leggero anestetico, che agisce localmente.

Il dermatologo o il medico estetico inietta il filler nelle aree interessate con minuscoli aghi. Le rughe si riempiono subito e la pelle appare più turgida e tesa. Durante il trattamento, puoi avvertire un lieve fastidio attenuato dalla crema anestetica o, volendo, da una leggera anestesia locale. Nessun effetto collaterale, a parte un lieve rossore, un po’ di gonfiore, di rado un piccolo ematoma, che scompaiono rapidamente. Basta un velo di fondotinta, e puoi tornare alle normali occupazioni.

Nuove frontiere… del lifting
Ma i moderni filler non servono solo a levigare le rughe della fronte e del contorno occhi. Negli ultimi anni, sono impiegati anche per l’aumento e/o il rimodellamento di labbra, fronte, zigomi e mento, e per la correzione di solchi naso-labiali, zampe di gallina e rughe perilabiali. Persino mani e piedi si possono ringiovanire in modo visibile con un ritocco soft.

Le sostanze restano le stesse, a variare è piuttosto la consistenza della molecola, oltre alla tecnica e agli strumenti di impianto: si va dall’ormai classico microago all’apposita “penna” fino alle microcannule ad hoc, rigide o molto flessibili. Qualche esempio. A cominciare da un “lifting naturale” senza cicatrici né bisturi. Lo specialista inietta acido jaluronico (di diversa consistenza, a seconda delle zone da trattare) mediante una sorta di “nano-cannula” del calibro di un ago tradizionale, ma più lunga e con la punta arrotondata. Una volta inserita, può essere manovrata facilmente per arrivare dov’è necessario, grazie alla sua flessibilità e alla scorrevolezza dovuta alla lubrificazione esterna. Evidenti i vantaggi: solo quattro pick ai due lati del viso, per rimodellare le aree interessate, in modo facile e preciso, agendo su tre livelli (profondo, medio, superficiale), senza dolore né traumi.

Viso e labbra dei 20 anni
L’ovale del viso tende a cedere, invecchiando notevolmente i lineamenti? Per ridisegnare i contorni alla mandibola, lo specialista crea un’invisibile “impalcatura” di sostegno dei tessuti, inserendo un acido jaluronico particolarmente fluido, in direzione perpendicolare alle grinze delle guance (dallo zigomo al mento), che diventano visibili nello stringere la pelle tra pollice e indice. Più precisamente, le micro-iniezioni seguono delle linee immaginarie a reticolo con le rughe, simili a fili di sostegno. L’effetto tensore è immediato e migliora nei 5-6 giorni successivi. Si consigliano 2-3 sedute a distanza di un mese.

Se, invece, a cedere è l’arcata sopraccigliare, serve un trattamento a base di jaluronico o idrossiapatite di calcio di media densità. Basta iniettare qualche goccia di una di queste sostanze sopra l’arco, per restituire tono e turgore a una zona strategica del viso, ottenendo un leggero rialzamento delle sopracciglia, che “apre” e ringiovanisce lo sguardo. Se, infine, con il passar del tempo, sono gli zigomi a essersi appiattiti, ideale l’innesto con una microcannula di acido jaluronico ad alta densità. Per sfoggiare labbra carnose e sensuali – lontane “mille miglia” da quelle a “a canotto” esibite da molte star – si può puntare su una nuova tecnica. In un primo step, il chirurgo estetico impianta nella mucosa un gel di jaluronico dalla consistenza morbida e con particelle molto compatte che si dispongono a incastro, come i tasselli di un “puzzle” omogeneo e flessibile. Per poi ridisegnare i contorni labiali con jaluronico più fluido.

Décolléte da vertigine
Hai esagerato con il sole? Per scoprirlo, osserva il tuo décolléte. Se la pelle è avvizzita e spenta, percorsa da rughe sottili, verticali e orizzontali, è il momento di correre ai ripari con un trattamento rivitalizzante. Sembra un filler, ma non lo è. La tecnica iniettiva è la stessa, cambia l’obiettivo. Parliamo della bio-rivitalizzazione (o bio-stimolazione).

Non riempie le rughe, ma previene e combatte efficacemente l’invecchiamento cutaneo sia su collo e décolleté, che su viso e mani. Per queste infiltrazioni si può iniettare nella zona interessata acido jaluronico particolarmente fluido da solo o abbinato ad altri principi attivi (vitamine, aminoacidi, minerali, coenzimi…).

Nel primo caso, richiama acqua nei tessuti, ripristinando il giusto livello di idratazione e restituendo turgore, compattezza e luminosità alla pelle. Nel secondo, stimola i fibroblasti a produrre collagene ed elastina, svolgendo così un’azione rassodante e antietà. Quasi nulli gli effetti collaterali: un leggero indolenzimento della parte trattata, di rado un piccolissimo ematoma, che scompare nel giro di poche ora. In genere, si prevedono cicli di 2-3 sedute nel giro di 4-8 settimane, ogni 4-6 mesi.

Mani e piedi in vista
Sempre in prima linea, in movimento, “socievoli”, delicate, nervose, le mani parlano di noi. E rivelano in modo impietoso età e stile di vita di una donna. Eppure le trascuriamo facilmente, dimenticando che la loro pelle invecchia cinque volte più rapidamente di quella del viso.

I motivi?
Poche ghiandole sebacee e un film idrolipidico insufficiente. In più, è sottoposta a continue aggressioni da parte degli agenti ambientali (acqua ricca di calcare, detergenti, polveri, sole….). Risultato: una perdita del tre per cento di elasticità ogni dieci anni. Per ringiovanirle, bastano tre piccole iniezioni di acido jaluronico piuttosto denso negli spazi intrametacarpali sul dorso delle mani, che depositano la giusta quantità di prodotto.

Poi lo specialista massaggia la zona interessata per distribuire il prodotto, sino a riempirla quanto e dove serve. Le mani riacquistano subito la rotondità della giovinezza. L’effetto dura circa 6/8 mesi. Stesso discorso per i piedi. A scandire il passaggio del tempo, alcuni inequivocabili segnali: dorso più scarno, pelle sottile, grasso sottocutaneo ridotto, vene e tendini più evidenti.

La soluzione?
Una serie di microiniezioni di acido jaluronico molto fluido, in grado di ripristinare il naturale equilibrio idrico. Non con la siringa tradizionale, ma usando una speciale “penna” munita di un minuscolo ago. Si chiama Injector e permette di distribuire il prodotto a tappeto anche su zone estese, rilasciando piccolissime gocce, tutte uguali, che si comportano come micro-spugne, che assorbono i liquidi, restituendo volume e turgore ai tessuti.