I peptidi biomimetici, ancora novità

 

Abbiamo già parlato dei peptidi biomimetici a proposito della loro azione come hair filler ovvero della loro straordinaria capacità di stimolare la ricrescita dei capelli ed il loro rinforzo ed ecco che ne sono stati scoperti altri, di nuova generazione, ugualmente specializzati, ed egualmente utili nel processo processo di ringiovanimento del viso e non solo. Ma vediamo quali sono e quali le loro indicazioni.

Innanzitutto quello chiamato Inner B. Si tratta di nanopeptide -32, Pentapeptide -43, Tripeptide -41, Octapeptide -11. L’azione di Inner B si esplica. È questa è la strabiliante novità, sul grasso in eccesso, riuscendo, con l’uso di due/quattro siringhe per volta, a seconda dell’estensione della zona da trattare, a ridurre le adiposità localizzate, primo fra tutti il doppio mento! Si pensi a quanto antiestetico è quell’accumulo di grasso che non è esclusivo appannaggio della vecchiaia ma che colpisce in modo davvero fastidioso, anche la giovane età. Poche sedute, massimo quattro si calcola, e via!
Ma Inner -B è utile anche per le maniglie dell’amore, per le piccole adiposità ovunque localizzate anche addominali e così via!
Ma non è finita qui, iol mondo dei peptidi biomimetici è vario e complesso e ancora tutto da scoprire.

Altro peptide è il cosiddetto Blanc -B. Si tratta in questo caso, di un iniettabile con una clamorosa azione sbiancante e tutti sappiamo quanto sia difficile se non impossibile lo sbiancamento delle pigmentazioni cutanee. La composizione è data da Oligopeptide _92, Octapeptide -11, Oligopeptide -33. Anche in questo caso, come in tutti gli usi dei peptidi, ci sono stati test in vitro e le sessioni consigliate sono solo due/tre con il risultato di maggiore luminosità di viso e collo per la inibizione del trasferimento dei melanosomi e della sintesi di melanina, la sostanza che da un lato ci dona l’abbronzatura e dall’altro, se in eccesso, provoca le iperpigmentazioni.
Insomma ora non abbiamo più scuse per rimandare un appuntamento importante con… i Peptidi Biomimetici, sostanze tratte dall’acido ialuronico i cui benefici effetti ben conosciamo, ma sempre più specializzate, dai capelli, alle adiposità, alle macchie!

I Peptidi Biomimetici sono particelle sempre più piccole e ormai la scienza va verso soluzioni sempre più minuscole e minime. Essi sono delle microparticelle che vanno a comporre gli amminoacidi, cioè i costituenti fondamentali dei muscoli; va da sé che i peptidi sono delle sostanze (elementi molto naturali) che hanno una fortissima capacità rigenerante e noi ne conosciamo almeno tre, ognuno selezionato per un uso diverso.

Il primo, che viene chiamato anche hair filler, cioè il filler dei capelli, ha una straordinaria capacità di rigenerazione del bulbo pilifero; ovviamente non si diventa tutti come little tony, di antica memoria, però si mantiene la capigliatura, ricresce qualcosa e soprattutto non si perdono i capelli.

Il secondo si inietta nelle macchie e queste schiariscono.

Il terzo, ancora più rivoluzionario, si inietta nel doppio mento e in questo modo tutta la pappagorgia, tutto il doppio mento, viene ad essere stirato, ridotto e sensibilmente migliorato.

E chi il doppio mento non ce l’ha ma ha tante rughe, cosa fa?
Uno dei metodi che abbiamo usato da qualche anno a questa parte e che stiamo cominciando ad usare in una versione più moderna e significativa, è la radiofrequenza e quando si parla di radiofrequenza si va un po’ con l’idea di quello che hanno fatto altre categorie professionali come le estetiste, che fanno il loro mestiere ma non sono determinanti come i medici.
Invece pochi sanno che la radiofrequenza si usa addirittura nell’ablazione dei tumori, dei noduli metastatici e delle iperplasie tiroidee, quindi è una metodologia di grandissima attualità e capacità; bisogna avere l’apparecchio giusto e bisogna saperlo usare.
Oggi abbiamo radiofrequenze di ultima generazione che danno effettivamente distensione e tonicità alla pelle, senza iniettare ma basandosi solo sulle onde radio. Incredibile ma vero.

Per quanto riguarda le labbra esiste finalmente un metodo oggettivo per non creare labbra brutte, a canotto, troppo gonfie o troppo sottili; è un metodo che consente di ottenere, con misurazioni banali, la misura del filtro (quella regione al di sopra delle labbra), lo spessore delle labbra e di individuare il giusto filler. Si tratta di un’app alla cui base c’è un algoritmo molto complicato ma che, misurando e fotografando le nostre labbra, ci consente di scegliere senza più tentennamenti il filler più adatto e di fotografare la paziente subito dopo, avendo in tempo reale il confronto tra il prima e il dopo sul nostro telefonino; una cosa adatta ai nostri tempi, molto rivoluzionaria ma soprattutto molto efficace.