Mastopessi

La mastopessi é l’intervento che consente di “tirar su” un seno ptosico, ossia diventato più basso a causa, ad esempio, di allattamento o dimagrimento eccessivo o semplicemente per invecchiamento dei tessuti.

La distanza classica tra giugulo e complesso areola-capezzolo è 19-21 cm per cui ogni aumento di tale distanza si definisce ptosi. E’ importante, comunque, valutare il seno e la sua giusta altezza nel complesso della costituzione della paziente, ossia della sua altezza, morfologia toracica, età.

Molto spesso la mastopessi si associa ad una mastoplastica riduttiva o additiva. Se la quantità di ghiandola è sufficiente, si può evitare l’utilizzo delle protesi e riempire il seno con tessuto della paziente (autoprotesi).

L’intervento viene eseguito in clinica, in anestesia generale e richiede 24 ore di degenza. Gli esami preoperatori sono quelli di routine. Le tecniche sono molteplici, ma tutte devono assicurare però una cicatrice minima, che ricada all’interno del reggiseno. I punti di sutura si rimuovono dopo 10 giorni circa.

E’ necessario un bendaggio elastocompressivo per 24 ore, sostituito da un reggiseno contenitivo, indossato notte e giorno, per 15 giorni.

foto prima e dopo a fondo pagina


Trascrizione video:

La forza di gravità rovina un po’ tutti e soprattutto rovina un po’ tutte perchè insiste sui nostri tessuti insieme ai nostri processi di invecchiamento che costringe molti dei nostri organi ad andare verso il basso; questo capita per la punta del naso, per il mento, ma capita soprattutto per il seno.
Tanto più il seno è grosso tanto più tende a cadere. Esistono le misure standard di cui noi ci avvaliamo nel valutare le posizioni del seno, ovvero la distanza tra il capezzolo e il giugulo che non deve mai superare i 19-20 cm. Nella donna che ha allattato, nella donna che ha un seno grosso, nella donna che ha dei tessuti che non sono particolarmente tonici, questa distanza è destinata ad aumentare e talvolta arriva anche a 25-30 cm.
Il compito del chirurgo plastico a quel punto è di tirare su il seno per riposizionare sia il cono mammario, sia il complesso areola-capezzolo alla giusta distanza dalle spalle che sono intorno ai 18-20 cm. L’intervento in questione si chiama “mastopessi”, si perfeziona rigorosamente in sala operatoria e spesso anche con una notte di ricovero.
Consiste nel riposizionare completamente la mammella, capezzolo e areola a 18-20 cm, 21 al massimo e in pratica a creare una specie di ascensore che porta verso l’alto.
Esistono delle cicatrici successive all’intervento che dobbiamo sempre ben chiarire ai pazienti. Di solito è una cicatrice periareolare, ed una sola che dall’areola scende nel solco mammario. La percentuale di soddisfazione per coloro che ritengono che questo intervento sia fondamentale, è sempre molto alta.
Si ritorna ad avere magari un seno un pò più piccolo ma meglio sostenuto, che riempia bene il reggiseno, che non sia svuotato nella sua parte alta e che soprattutto sia al posto dove madre natura l’ha sistemato.

Casi reali prima e dopo intervento di mastopessi (o lifting del seno):