Botulino: i falsi miti

nicole kidmanC’è ancora diffidenza verso la tossina che spiana le rughe. La prima associazione di medici chirurghi esperti in Italia (A.I.T.E.B, Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino) risponde a dubbi e pregiudizi.

La ricerca della parola “botulino” in internet dà 143.000 risultati che diventano quasi 4 milioni per la definizione in inglese “botulinum toxin”, e se dagli articoli per il grande pubblico passiamo alle pubblicazioni scientifiche accettate dalla comunità medica internazionale, si arriva a quasi 9000 lavori.
“Se la tossina botulinica è uno dei temi caldi del web, tuttavia quando si dice “botulino” spesso si pensa ai volti di star gonfiati a dismisura con sostanze che con il botulino non c’entrano” spiega il professor Giuseppe Sito dell’ A.I.T.E.B., la prima Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino fondata in febbraio da 10 tra i più autorevoli medici chirurghi operanti in campo estetico. Obiettivo dell’associazione, che oggi conta già 70 iscritti, è diventare un punto di riferimento per i pazienti, i media e le autorità sanitarie interessate a questi temi. Tra informazione e pregiudizio: quali i principali miti da sfatare?

Espressione rilassata e non volti rigidi
Un comune pregiudizio è che la tossina botulinica induce una espressione rigida e ferma. In realtà l’uso professionale della sostanza conferisce al volto un aspetto naturale, rilassato e non rigido. Il risultato estetico ottimale dipende sempre dalla tecnica e dal dosaggio impiegati. Da questo punto di vista, il medico esperto offre maggiori garanzie sul piano dei risultati. L’elasticità e la tonicità della pelle non vengono in alcun modo alterate mantenendo la loro funzionalità fisiologica.

Farmaco sicuro e non veleno
Esistono 3 formulazioni a base di tossina botulinica per uso estetico autorizzate dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Ogni altra formulazione non è legale nel nostro paese. Troppo spesso considerata un veleno, la tossina botulinica è un farmaco sicuro ed efficace usato a dosi corrette e se impiegata da medici esperti causa ben pochi effetti collaterali. Per avvelenare una persona con questo farmaco, si dovrebbero utilizzarne più di 60 fiale. Occorrerebbe, in altre parole, farlo apposta. Dobbiamo sempre ricordare che vale anche qui la regola di Paracelso datata 1538: “tutti i farmaci sono veleno, solo la dose fa in modo che non lo siano”. La sicurezza e l’efficacia sono garantite e provate dalla ricerca medica e dall’esperienza clinica fin dal 1989. Da allora la sostanza è diventata un trattamento di prima scelta dei disordini neurologici motori, come la distonia cervicale.